Poco distante dalla chiesa parrocchiale di San Michele si trova la confraternita di San Rocco.
La sua origine risale al 1630 quando Cavallermaggiore era nuovamente funestata da una pestilenza ed il Comune, per sfuggire ai danni e alla morte causata dal contagio, eleggeva San Rocco a compatrono della Città, insieme a San Giorgio, San Sebastiano ed alla Madonna delle Grazie.
Fu così eretto un piccolo oratorio, situato presso Porta Molina e costituita l’omonima confraternita che raccoglieva uomini e donne. A seguito dell’accresciuto numero di confratelli, si decise la costruzione di una nuova chiesa, il cui progetto fu affidato nel 1671 a Giovenale Boetto. La facciata, a due ordini di pilastri costruita nel 1718, è opera del Quadrumani, architetto ticinese.
L’interno è diviso in due parti dall’imponente altare maggiore. Dietro di esso si trova un bel coro ligneo, sede di riunione dei confratelli. Al di sopra è posizionata la tela con la “Madonna col Bambino, San Rocco, Sant’Antonio da Padova e San Giovanni Battista bambino”.
L’altare di sinistra è di patronato della Compagnia della Santissima Trinità, che si prefiggeva come scopo caritatevole il riscatto degli schiavi e dei cristiani prigionieri dei Musulmani. Orna l’altare una tela raffigurante la Trinità. L’altare di destra è invece della famiglia Ferreri, di cui si riconosce lo stemma araldico, ornato con una tela raffigurante la Deposizione, opera firmata e datata “Michelangelo Molineri, 1722”, pittore locale. La cornice ad intaglio di questo altare così come in quello di patronato della Compagnia della SS. Trinità, presenta formule stilistiche di tardo Seicento. La chiesa conserva poi un ricco apparato di statue lignee tra cui quella di Maria Addolorata di Stefano Maria Clemente, quella di Sant’Antonio Abate di carattere tardo seicentesco, una Sant’Anna con Maria Bambina, espressione di una domestica teatralità, e un Sacro Cuore, entrambe di autore ignoto. Più tarda è invece la statua di San Rocco, datata al 1840.
Gli scopi attuali della Confraternita sono: celebrare le Feste dei Santi Protettori, celebrare i primi venerdì del mese dedicandosi specialmente alla preghiera per i malati e per i flagelli attuali (AIDS, droga, cancro), recita del Santo Rosario ogni venerdì nel mese dei defunti e partecipare ai riti funebri, in particolare per i Confratelli e le persone per le quali si prevede una scarsa presenza durante il loro svolgimento.
