Cenni Storici
Storia del Comune di Cavallermaggiore
Il nome
Potrebbe essere realisticamente derivato dalla presenza di allevamenti di cavalli da tiro. I latini, infatti, chiamavano equus il cavallo elegante da carrozza e caballus quello da carretta. Caballarium era il luogo dove i cavalli venivano allevati.
La storia
Si possono ricavare notizie sulla cittadina risalenti all’epoca romana (II sec. a.C.), confermate, peraltro dal ritrovamento nel 1928 di una tomba romana in regione Trebbietta (I sec. d.C.). Alla fine del X secolo il territorio di Cavallermaggiore venne assegnato dai Marchesi di Torino alle abbazie di Novalesa e di Caramagna. In un documento datato 1028 si parla di Cavallarium Witberti, dal nome della famiglia dominatrice, che faceva capo a Witberto, un antenato di Arduino il Glabro, Marchese di Susa. È in una bolla di Papa Lucio III (1185) che troviamo il nome di Cavallarius Maius che sarà nettamente distinto da Cavallerleone nel 1191. Una bolla di Papa Celestino III, infatti, parla di Cavallario Maiore e Cavallario Leone. Cavallermaggiore è territorio di conquista per le mire di diversi signori. Nel XII secolo passa a Bonifacio del Vasto, ai Marchesi di Busca, poi ai Signori di Rossana e, infine, al Marchesato di Saluzzo. Nel 1314 si insediano gli Acaja. Durante il XIV secolo venne redatto lo Statuto della cittadina, di cui ancora oggi è conservata una copia in pergamena datata 1392. Dal XV secolo. e precisamente dal 1418, il territorio passò ai Savoia e la storia di Cavallermaggiore venne legata alle vicende della casata.
In epoca recente, nel 1863, il Re Vittorio Emanuele II diede a Cavallermaggiore il titolo di città.